Emergenza rifiuti Lazio. Per Clini manca la soluzione

L'emergenza rifiuti a Roma avrà pure "origini lontane", come ammette il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ma certo, gli strumenti per trovare una soluzione messi in campo negli ultimi mesi, soprattutto dalla Regione Lazio, presentano delle lacune. Per la seconda volta in quindici giorni, alla vigilia di una settimana decisiva per la questione rifiuti nella capitale, il ministro Clini critica lo studio della Regione (il cosiddetto siting) in base al quale sono state selezionate 7 località per ospitare i rifiuti una volta chiusa Malagrotta: "I dati fino a oggi disponibili

-  scrive il ministro  -  mettono in evidenza che i 7 siti presentano diversi vincoli in materia ambientale e la valutazione in corso da parte del ministero sta approfondendo la natura dei vincoli e dei conseguenti limiti".
In questi giorni i tecnici del ministero stanno verificando di persona le 7 aree selezionate (Quadro Alto, Corcolle, Monti dell'Ortaccio, Osteriaccia, Pian dell'Olmo, Pizzo del Prete e Castel Romano), perché quanto riportato in quello studio (oggetto anche di un'inchiesta della procura) non è sufficiente a stabilire il sito più adatto.

 

Intanto il tempo scorre tra gli approfondimenti dei tecnici, le proteste dei comitati di cittadini.

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