Lampedusa: avvistate 30 balene a un miglio dalla costa

30 balene comuni del Mediterraneo sono state avvistate a meno di un miglio da Lampedusa. La balaenoptera physalus e' il più grande cetaceo del Mediterraneo e il secondo al mondo. La notizia degli avvistamenti e' stata data dai pescatori lampedusani che fanno riferimento alla rete di Terra Madre. La loro presenza e' di per sé rilevante - afferma Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish e responsabile area ambiente di Slow Food Italia - in quanto conferma la centralità dell'isola di Lampedusa e del Canale di Sicilia come

importante nursery area e zona di alimentazione delle balenottere. Il passaggio dei mammiferi e' una cartina di tornasole della valenza ambientale di questo tratto di mare. L'Università' di Scienze Gastronomiche e Slow Food già da anni stanno lavorando su questi hotspot di biodiversità marina attraverso l'attuazione di stage degli studenti e la sensibilizzazione delle comunità di pescatori. Di questi e altri temi si occupa il Comitato scientifico di Slow Fish, l'evento organizzato da Slow Food Italia e Regione Liguria che ogni due anni a Genova affronta le problematiche degli ecosistemi acquatici promuovendo la pesca e il consumo sostenibile di prodotti ittici. L'edizione del 2013, tra gli altri argomenti, rilancerà il tema delle aree marine protette, che lungi dall'essere ridimensionate dovrebbero riacquisire centralità. A questo proposito, il Comitato scientifico di Slow Fish rilancia la proposta di istituire un santuario della biodiversità marina del Canale di Sicilia, la cui necessità e' testimoniata dall'avvistamento delle balenottere.

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