Anguilla in pericolo di estinzione

Oltre 160 controlli eseguiti dalla Forestale, dopo l’invito che la Commissione europea aveva rivolto a tutti gli Stati membri. Indagini necessarie per assicurare la legalità della filiera commerciale. In tutto, sette notizie di reato, nove sequestri amministrativi, per un importo totale di sanzioni pari ad oltre trentanovemila euro. Controllo sulla regolarità della documentazione Cites, ma anche sulle norme relative all’etichettatura, tracciabilità e salubrità.
Le verifiche sono state eseguite congiuntamente al Corpo delle Capitanerie di Porto e con l’Agenzia delle Dogane. Questo anche per il fine di assicurare il blocco dell’import-export dell’Anguilla europea, deciso dalla Commissione europea proprio a seguito del grave

depauperamento delle popolazioni selvatiche. I paesi comunitari, tra cui Italia, Olanda, Francia e Grecia, hanno infatti quote di esportazione pari a zero.
In pochi lo sanno ma l’Anguilla è considerata specie da tutelare secondo la Convenzione di Washington sul commercio di flora e fauna in via di estinzione. Purtroppo questo non significa sempre vita salva per tutti gli animali appartenenti ad una specie considerata dalla Convenzione di Washington. Le anguille, ad esempio, sono in Appendice II e possono essere commercializzate.
L’anguilla è dotata di una vitalità difficilmente comparabile con altri pesci, oltre al fatto di frequentare ambienti molto diversi tra loro, sia per salinità che per altri parametri sia fisici, come la temperatura, e chimici.
Anche per il Corpo Forestale dello Stato tra le principali cause di tale impoverimento vi è proprio la pesca per il fiorente commercio locale e internazionale. Una pesca che minaccia l’Anguilla in tutti gli stadi della sua particolare esistenza. L’Anguilla, spiegano alla Forestale, ha un ciclo vitale catadromo, ovvero trascorrono tutta la loro vita nelle acque dolci dei fiumi, dei laghi o degli estuari, per poi ritornare verso l’oceano dove avviene la riproduzione.

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