Balene: a minacciare la loro esistenza anche i gabbiani

Le balene che si stanziano nel Golfo Nuevo, al largo della Patagonia, sono minacciate oltre che dall’uomo dalla presenza dei gabbiani. A lanciare l’allarme sono gli scienziati dell’Istituto argentino di conservazione delle balene (Ibc) che temono che i continui assalti degli uccelli di mare possano modificare le abitudini delle balene, minacciate soprattutto durante l’allattamento dei cuccioli.

 

Le balene sono costrette ad aumentare la velocità di nuoto e a cambiare l’abituale posizione di riposo, inarcando la schiena, per evitare le beccate che disturbano l’allattamento e il naturale sviluppo dei cuccioli

I primi studi sul fenomeno risalgono al 1972, quando si sono registrati per la prima volta fino a 12 assalti dei gabbiani l’ora per le balene che transitavano nella penisola Valdes; gli attacchi rivolti ai cuccioli sono ancora più frequenti.

Per gli scienziati dell’Ibs il motivo dell’aumento vertiginoso degli assalti alle balene è dovuto in maggior parte alla crescita esponenziale dei gabbiani lungo le coste dell’Argentina dovute, a loro volta, all’aumento dei rifiuti che confluiscono nelle discariche attorno alla città di Porto Madryn e per gli scarti di cibo lasciati dai pescherecci a largo e lungo le coste. Per arginare il problema e per raccogliere fondi in favore delle balene della Patagonia l’Istituto argentino ha istituto il Programma di adozione delle balene, già finanziato da 4.000 persone.

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