A scuola di polizia: 201 ‘agenti’ a quattro zampe

Vanno allo stadio, lavorano in aeroporto, si calano dagli elicotteri, sniffano la droga a metri di distanza, fiutano il pericolo e sono pronti a difenderti fino all’ultimo respiro. Sono i 201 poliziotti a quattro zampe addestrati al Centro coordinamento cinofili della Polizia di Stato di Nettuno. Nell’immensa tenuta a sud della Capitale, dove passano tutti i cani poliziotto d'Italia, tra corse, salti e palline colorate la squadra dei

cani ‘in divisa’ si prepara ogni giorno a entrare in azione.
Ma quali caratteristiche debbono avere per diventare dei bravi agenti? “A seconda del lavoro che dovranno svolgere i cani devono avere determinate caratteristiche, innanzi tutto la possessività e la voglia di giocare. Entrambi requisiti fondamentali da sfruttare negli allenamenti. Ma anche il carattere dell’animale gioca un ruolo fondamentale nella scelta del compito che gli verrà assegnato. L’‘agente’ da ordine pubblico, il famoso Rex del serial tv, è un cane multiruolo: lo possiamo incontrare negli stadi, è impiegato nella ricerca dei latitanti ma è anche preparato agli attacchi e a difendere il proprio conduttore. Per far questo serve un cane forte, con una tempra tale che gli consenta di sopportare fatica e dolore, non deve avere paura degli spari ma allo stesso tempo non deve essere troppo impavido altrimenti rischia di sopraffare il conduttore e non eseguire gli ordini. Diverse le caratteristiche richieste ai cani dell’antidroga e della ricerca e soccorso dove la giocosità e la reattività sono il loro requisito fondamentale perché se un cane è apatico non potrà mai essere un buon ‘cercatore. Deve essere sfatata la legenda  metropolitana che vuole i cani antidroga “drogati”. I cani cercano gli stupefacenti perché  gli  viene insegnato ad associare l’odore di un quantitativo anche minimo di droga alla ricompensa del gioco. Grazie a un olfatto potentissimo il cane riesce a individuare 225 milioni di particelle olfattive (contro il 15-20 milioni dell’uomo) e a fare una vera e propria analisi chimica delle sostanze riuscendo a rintracciare la droga anche in contenitori chiusi ermeticamente, mischiati ad altre sostanze odorose e persino nell’acqua. E l’olfatto è l’arma segreta anche dei cani da ricerca e soccorso. Il loro allenamento è una sorta di ‘nascondino’ fatto in spazi aperti, seguito sempre da ricompensa.

Quanto alle razze “non c’è una pregiudiziale ma è certo che l’animale deve avere determinate caratteristiche che, per la maggior parte si rintracciano nei Pastori tedeschi. Anche i Labrador tuttavia, con la loro voracità, sono molto adatti al servizio anti esplosivo così come i Jack Russel che sono piccoli e per questo riescono a infilarsi nei Tir per esempio, per fare i controlli.

Ma anche i meticci in alcuni casi ‘vestono la divisa’. Così come è successo a Pedro, cagnone biondo di taglia medio-grande che era finito al canile della Muratella di Roma. Ma da qui, dopo essere stato adottato all’età di tre anni da uno dei conduttori del servizio cinofilo, ha dimostrato di avere tutte le doti necessarie per diventare un perfetto cane antidroga.

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