La Scala cambia idea: «Animali sul palco ma solo se maggiorenni»

Retromarcia di Chiara Bisconti, assessora al Benessere, e delegata del Comune di Milano ai diritti degli animali: dopo essere insorta in difesa del chihuahua, del pappagallo e della scimmia imbalsamata che il Teatro Real di Madrid voleva portare sul palcoscenico della Scala nell'allestimento del Rosenkavalier, la Bisconti si arrende e dà il via libera alle richieste della  Scala di Milano. Animali in scena, dunque, fin dalla «prima» di stasera: purché abbiano raggiunto la maggiore età, e non si tratti dunque di tremebondi cuccioli ma di esemplari adulti e svezzati, pronti ad affrontare le luci della ribalta. Nel caso specifico, due levrieri di tre anni.

Per loro, evidentemente, l'impatto con il pubblico non costituisce un trauma.
Il caso del chihuahua e del pappagallo era stato sollevato la settimana scorsa da un esposto di una associazione animalista, che aveva subito ottenuto la discesa in campo della Bisconti. Forte del «Regolamento comunale» che all'articolo 16 vieta che gli animali siano impiegati per spettacoli che comportino «stress inutili, forti e/o prolungati» l'assessore aveva ottenuto che non venissero utilizzati animali vivi, ma pelouche o altri simili “succedanei”».
In realtà, negli ambienti della Scala si era fatto presente che l'impegno con la Bisconti impediva solo l'impiego di cuccioli, mentre il teatro si riservava di portare in scena - come da sempre avviene - cani, cavalli, asini e altri animali. La compagnia che produce il Rosenkavalier, da parte sua, ha insistito. E così ieri arriva la nota che certifica la retromarcia: «Nell'opera saranno in palcoscenico per 60 secondi due levrieri afgani adulti. La loro partecipazione è già stata regolarmente approvata dai funzionari dell'Asl, nel pieno rispetto dei diritti degli animali, in completo accordo con l'Assessorato al Benessere».

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