Scimmie condannate a morte animalisti in rivolta

Nemmeno 3mila abitanti, Correzzana è conosciuta per i laboratori della Harlan, multinazionale della vivisezione. Tecnicamente: allevamento e produzione di animali da laboratorio venduti per la ricerca e altri scopi scientifici. Harlan in Italia si occupa prevalentemente di sperimentazione per conto terzi e allevamento destinato alla vivisezione: topi, ratti, conigli, cavie, primati e altri grandi mammiferi. Fa stallo per il trasferimento di cani beagle (gli stessi allevati dalla società Green Hill).

La richiesta dei colossi farmaceutici cresce, e Harlan, sede centrale a Minneapolis, due allevamenti in Italia (l'altro è a San Pietro al Natisone in provincia di Udine) e un laboratorio (a Bresso), per reggere il mercato, importa. Ma uno stock di queste dimensioni - 900 scimmie - non si era mai visto. I macachi destinati alla sperimentazione arrivano direttamente dalla Cina: anche se l'origine di molti esemplari, pare, sia da ricondurre alle isole Seychelles e Mauritius, paradisi delle vacanze ma anche serbatoi per la vivisezione. L'autorizzazione italiana all'ingresso delle scimmie è stata rilasciata dal ministero della Salute.La vivisezione sui primati in Italia è molto restrittiva ma, dicono le associazioni animaliste, è forte il sospetto che le normative vengano aggirate con autorizzazioni non regolari da parte dei veterinari. Per questo hanno chiesto alle autorità competenti di fare controlli sulla regolarità di un'importazione così massiccia di primati.
Da qualche anno, nel mondo animalista, è attivo il coordinamento "Fermiamo Harlan". Sono numerose le sigle che si battono contro la vivisezione e, in particolare, l'attività di questa multinazionale.Sono circa 600 i centri italiani collegati alla vivisezione di animali. Due milioni e 600 mila gli esemplari utilizzati tra 2007 e 2009 (di cui 618mila usati per la ricerca sui farmaci) da queste aziende con un giro d'affari miliardario.

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